La secolare tradizione italiana nella coltura del riso è ricordata bene nel film del 1949 “Riso Amaro” di Giuseppe De Santis interpretato da una bellissima Silvana Mangano e ambientato a Vercelli nella stagione della monda delle piantine in risaia.
L’Italia è infatti il primo paese produttore di riso nell’Unione Europea anche se molti consumatori pensano che il riso sia un prodotto proveniente esclusivamente dall’Asia.
Con una superficie di 220.000 ettari e una produzione di 1,4 milioni di tonnellate di riso greggio, l’Italia copre rispettivamente il 52% della superficie ed il 50% della produzione risicola europea. Il 92% della superficie risicola italiana è concentrata nelle Regioni Piemonte e Lombardia, in particolare nelle Province di Pavia, Vercelli e Novara. E allora quale migliore occasione di una vetrina mondiale come Expo 2015 per permettere alle aziende intervenute di farsi conoscere ai visitatori di tutto il mondo, di internazionalizzarsi e presentarsi ai buyer?
Il Riso italiano all’EXPO
E’ l’Ente Nazionale Risi, ente pubblico economico sottoposto alla vigilanza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, ad avere avuto l’idea di promuovere il riso “made in Italy” all’interno del padiglione CIBUSèITALIA, luogo pensato come un epicentro per divulgare e valorizzare l’immagine dell’industria alimentare italiana e dei suoi Marchi eccellenti.
All’interno dello spazio dedicato al riso è messo in evidenza soprattutto lo stretto legame tra la sua “coltura” e la “cultura dei territori”. Il consumatore è invitato a conoscere le varietà di riso da utilizzare in cucina utilizzando il chicco giusto per il piatto che intende preparare. A presentarlo un intero percorso che dalle immagini presenti nello stand arriva in tavola con un piatto tipico dell’eccellenza culinaria italiana: il risotto.
In programma incontri fino alla fine di Expo moderati da Patrizio Roversi che guiderà gli operatori nella scoperta della storia, tradizione, cultura e ricerca del riso italiano attraverso la testimonianza dei maggiori esperti del settore. “Non è un caso che il riso italiano possa vantare un primato qualitativo nel mondo” spiega Roberto Magnaghi, Direttore Generale dell’Ente Nazionale Risi. “Ciò dipende anche dalla ricerca scientifica svolta negli anni dal nostro Centro Ricerche sul Riso che mira al miglioramento varietale dei mezzi di produzione (acqua, concimi, antiparassitari, etc.), alla mitigazione dell’impatto ambientale delle pratiche risicole, alla valorizzazione della fertilità dei suoli ed al miglioramento della salubrità del prodotto”.
Cosa fa l’Ente Nazionale Risi
E’ importante far sapere ai 4.100 produttori agricoli, 100 industrie di trasformazione e 75 pilerie presenti sul nostro territorio che l’Ente Nazionale Risi fornisce assistenza tecnica agli agricoltori e il servizio di analisi oltre a condurre azioni volte al miglioramento della produzione. L’Ente attua il controllo di tutta la commercializzazione del riso italiano stilando annualmente bilanci preventivi e consuntivi di collocamento permettendo a tutta la filiera di attuare azioni valide per orientare le scelte commerciali.
Altri numeri: la produzione italiana annua di riso lavorato si attesta a 1 milione di tonnellate che viene collocato per il 10% sui mercati extra Ue, per il 35% sul mercato italiano e per il 55% sul mercato dell’Unione europea. Il fatturato ottenuto dalla vendita di riso greggio da parte dei produttori è pari a circa 0,5 miliardi di euro. Il fatturato ottenuto dalla vendita di riso lavorato da parte delle industrie di trasformazione è pari a circa 1 miliardo di euro.