La street artist Laika torna a far parlare di sé con una nuova opera-provocazione apparsa stamattina presso la sede di Pro-Vita e Famiglia in viale Manzoni. Con il suo stile tagliente e provocatorio, Laika ha reinterpretato il classico tema della natività in chiave moderna, lanciando un messaggio potente contro le discriminazioni e il patriarcato.
L’opera è suddivisa in due poster. Nel primo, troviamo un’iconica rappresentazione della Sacra Famiglia, ma con una svolta: al posto di Giuseppe e Maria, ci sono due Madonne che coccolano il piccolo Gesù, avvolto in fasci di luce arcobaleno, esplicito richiamo alla bandiera LGBT. Un’immagine forte e simbolica, che sfida apertamente le visioni tradizionali della famiglia, celebrando invece l’amore in tutte le sue forme.Il secondo poster rappresenta un’ulteriore provocazione: San Giuseppe, in veste di falegname, è intento a costruire una bara, non per un defunto, ma per il patriarcato. Un’immagine potente, che sottolinea l’idea della necessaria fine di un sistema sociale e culturale che Laika identifica come la radice di misoginia, omofobia e discriminazioni di genere.
“Questo è il mio augurio di Buon Natale a tutti gli italiani – ha dichiarato Laika – che sia di buon auspicio per il futuro: un futuro senza discriminazioni, che si lasci alle spalle i cosiddetti ‘valori tradizionali’, frutto di una società misogina, omofoba e patriarcale. Di quel patriarcato che ancora oggi è responsabile della morte di una donna ogni tre giorni per mano di un uomo”. Il messaggio di Laika non è solo una provocazione estetica, ma una riflessione su questioni sociali profonde che ancora oggi dividono l’opinione pubblica.
La scelta della sede di Pro-Vita e Famiglia come cornice per quest’opera non è casuale. L’artista ha voluto colpire una delle associazioni più attive in Italia nella promozione dei cosiddetti valori tradizionali, che si oppongono all’aborto e ai diritti delle famiglie LGBT. “È assurdo che nel 2023 ci siano ancora associazioni sponsorizzate e finanziate dallo Stato che promuovono idee medievali, come l’ascolto del battito cardiaco del feto e la cancellazione di uno dei due genitori dai certificati di nascita delle famiglie gay,” ha aggiunto Laika, criticando apertamente queste posizioni.La street artist ha dedicato l’opera alla scrittrice Michela Murgia, recentemente scomparsa, ricordando una delle sue frasi più celebri: “La famiglia sono le persone che ti scegli.” Murgia, attivista per i diritti civili e sostenitrice delle famiglie non tradizionali, aveva spesso difeso la libertà di definire la propria idea di famiglia in base agli affetti e non alle convenzioni sociali.Con questa nuova opera, Laika continua a portare avanti il suo impegno artistico e politico, usando i muri della città come tela per lanciare messaggi forti e provocatori, che stimolano il dibattito pubblico su temi centrali come i diritti civili, la parità di genere e la libertà individuale.
Lorenzo Palma