Debutta la terza edizione della vettura che nel 2007 ha dato il via al fenomeno delle crossover. Tutta nuova, solo ibrida a benzina. Lunga 443 cm, 4 in più di prima, vanta linee decise. Moderno e personale il frontale, dove spiccano i fari full led a freccia che contornano la mascherina, e da cui partono profili obliqui molto evidenti che ospitano delle prese d’aria. La fiancata si gioca sulle grandi ruote, fino a 20 pollici di diametro per la più lussuosa versione Tekna+, e sullo slancio conferito dalla linea di base dei finestrini che sale verso la parte posteriore. Le profonde nervature nella parte bassa snelliscono ulteriormente l’insieme. L’abitacolo della Nissan Qashqai è moderno, ma lo stile non vuole stupire a tutti i costi: punta più sull’eleganza e sulla praticità. Il cruscotto può avere strumenti analogici oppure, nelle versioni più ricche, un display di 12,3” configurabile (due le grafiche disponibili per tachimetro e contagiri) che fornisce molte informazioni e può mostrare anche la mappa del navigatore. La Tekna+ del test dispone anche di un head-up display molto efficace, che proietta i dati principali sul parabrezza, in una superficie di ben 10,8”. Al centro della plancia c’è poi lo schermo dell’impianto multimediale di 9”. Rapido e intuitivo, anche se con una grafica non così raffinata, è connesso e offre molte funzioni, inclusi Apple CarPlay e Android Auto senza cavo e la possibilità di inviare al navigatore la destinazione prescelta dal cellulare; previste quattro prese Usb (due sotto il bracciolo centrale e altrettante per i passeggeri posteriori) e la piastra per la ricarica senza fili degli smartphone. Comodi in generale i comandi (ma i pomelli e i tasti del “clima” automatico bizona hanno le scritte poco visibili in alcune condizioni di luce) e buone le finiture, con parecchie plastiche morbide e solo qualche dettaglio (come il cassetto) realizzato in economia; piccole, però, le tasche nelle porte. I sedili della Nissan Qashqaisono ampi e avvolgenti, nonché dotati, in questa versione, di riscaldamento, comandi elettrici, funzione massaggiante per la schiena e rivestimento in morbida pelle nera. Decisamente rialzati, garantiscono una buona visibilità, ma la posizione di guida non ci ha convinto del tutto: seppur dotato di regolazioni ampie, il volante è piuttosto inclinato in avanti e tende a restare troppo in basso o troppo vicino al petto. Nulla di davvero scomodo, ma ci sono molte vetture che consentono di ritagliarsi meglio la posizione.
L’abitabilità è buona: ci sono quattro posti comodi e un quinto discretamente confortevole (il centro del divano è un po’ meno morbido ed è rialzato). Inoltre, l’accesso ai posti posteriori è molto agevolato dalle porte che si aprono ad angolo retto. La capienza del bagagliaio è di 504 litri: 74 in più di prima, e un buon valore in assoluto. Il rivestimento è curato e ci sono dei ganci appendiborse e due plafoniere, nonché il pianale (in due parti) posizionabile su altezze differenti. Il divano è in due parti reclinabili, ma non c’è una botola passante per i carichi lunghi, e la soglia di carico è alta: dista 75 cm da terra. La nuova scocca, basata sulla piattaforma CMF-C, è più leggera di 60 kg, nonché più rigida di oltre il 40%, grazie anche a un uso maggiore di acciai ad alta resistenza, della lega di alluminio per le porte e il cofano anteriore, e di materiale composito per il portellone. Nuovo anche lo sterzo, più diretto, mentre le sospensioni posteriori sono diverse per le versioni 4×4 e per le Tekna+, che hanno le ruote di 20”: montano un sistema multilink invece del più semplice ponte torcente riservato alle altre. Alla guida, la Nissan Qashqai è molto più reattiva di prima: lo sterzo è più diretto e pronto. C’è un po’ di rollio nelle curve affrontate velocemente, ma il raffinato retrotreno di questa versione garantisce la stabilità anche nelle manovre brusche; facile da dosare la frenata e valido il comfort, se non sull’asfalto rugoso o molto rovinato, dove la rombosità di rotolamento e la rigidezza degli pneumatici con la spalla così bassa si fa evidente. Da quest’anno saranno affiancate dall’innovativa full hybrid con 190 cavalli, dove sarà il motore elettrico a muovere la vettura, mentre quello a benzina (a rapporto di compressione variabile) azionerà il generatore. Il consumo medio per questa versione (solo a trazione anteriore) si aggira sui 19 km/l. Noi abbiamo guidato una 1.3 automatica a trazione anteriore, che è proposta solo nella versione da 158 CV. Il motore è molto brioso e piuttosto pronto, e anche il cambio convince.
Pur essendo strutturalmente a variazione continua di rapporto, non si comporta come quelli degli scooter, facendo schizzare alle stelle il regime del motore quando si accelera con decisione. Qui si posiziona su sette “marce”, volendo selezionabili anche con le palette al volante, e vanta una buona reattività; resta poi uno dei pregi di questo tipo di trasmissione, ovvero la possibilità di spaziare molto i rapporti. E così, in settima, si viaggia a 130 orari con il motore a meno di 2000 giri, con vantaggi per la rumorosità (molto ridotta) e i consumi.
Lorenzo Palma