Si inaugura oggi a Sàrmede (Treviso) la 35a edizione de Le immagini della fantasia, Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia tra i più importanti appuntamenti a livello italiano ed europeo del settore, organizzata dal Comune di Sàrmede e dalla Fondazione Štěpán Zavřel, curata da Monica Monachesi e sostenuta dalla Regione del Veneto e dalla Provincia di Treviso. Come ogni anno, la Casa della fantasia di Sàrmede accoglierà, fino al 28 gennaio, centinaia di illustratori, autori, editori e migliaia di bambini, in una celebrazione del libro illustrato come strumento di conoscenza e veicolo di bellezza.
Un viaggio in Giappone e nella fantasia…
Un Paese in cui i sogni si colorano di petali di pesco e cime innevate di vulcani, in cui bambini un tempo minuscoli diventano abilissimi samurai e principesse gru abitano il nostro mondo nella forma umana di abili tessitrici. Un Paese ricco di suggestioni millenarie e al tempo stesso proiettato più di ogni altro verso il futuro. Un Paese in cui gli orchi possono essere sconfitti da piccoli eroi nati da una pesca, proprio come Momonoko Taro, l’icona della 35ma edizione de Le immagini della fantasia, nella versione disegnata dall’Ospite d’onore Philip Giordano. Benvenuti in Giappone, Paese ospite quest’anno a Sàrmede grazie alla più importante mostra che l’Italia dedica all’illustrazione per l’infanzia. Il protagonista di una tra le fiabe più note della tradizione giapponese è proprio questo piccolo eroe a caccia di orchi da sconfiggere, per ricordare ai bambini – e anche ai grandi – il potere enorme della fantasia.
Philip Giordano, illustratore italiano Premio Andersen 2017, è infatti profondamente legato al Giappone e al suo immaginario: la sezione a lui dedicata Storie dall’arcipelago sottosopra è anche la narrazione del suo viaggio personale in terra nipponica, tra draghi volanti e piogge di eteree meduse, vulcani innevati e scimmie impertinenti. Un universo di immagini in continua espansione, grazie alle storie tradizionali raccolte in Mukashi Mukashi, traduzione giapponese del nostro “C‘era una volta” e titolo del 13° albo illustrato realizzato per Le immagini della fantasia di Sàrmede. C’era una volta in Giappone, dunque, con otto fiabe raccolte e raccontate in maniera del tutto nuova, illustrate da un team di artisti giapponesi e italiani, in un dialogo ricco di suggestioni e scoperte tra demoni e samurai, creature magiche e animali parlanti.
“Mukashi Mukashi” così in Giappone si entra nella dimensione della fiaba…
Il percorso di scoperta prosegue giocando, come nella migliore tradizione di Sàrmede: replicando il successo della scorsa edizione, anche quest’anno i visitatori potranno cimentarsi con il memory Yōkai: mostri e spiriti giapponesi, scoprendo le carte del tapiro rubasogni o del fuoco della volpe, disegnate in Giappone e realizzate in serigrafia in Italia da Else. Anche la parola giocherà la sua parte: gli haiku classici di Bashō e Issa, forma raffinatissima di poesia che ci arriva dal Sol Levante, saranno presenti in mostra con le illustrazioni realizzate dagli allievi della Scuola Internazionale di Illustrazione, guidati da Linda Wolfsgruber (per l’incisione) e da Mara Cozzolino (per la xilografia giapponese). Per finire, un tuffo nell’immaginario parallelo dei bambini giapponesi attraverso l’incontro con i libri che li accompagnano nei loro personali viaggi della fantasia: è Nihon no Ehon: il Giappone nei libri illustrati, una raccolta di albi organizzata dall’Ambasciata del Giappone in Italia e dal Japanese Board on Books for Young People (JBBY).
Panorama, Pianeta migrante e Planetarium…
Tra gli appuntamenti più importanti della mostra c’è la sezione Panorama, che ogni anno propone una galleria di oltre 30 artisti selezionati a livello mondiale e altrettante pubblicazioni, per fare insieme il punto sull’illustrazione come mezzo espressivo, di narrazione, di condivisione universale delle emozioni. Con un occhio di riguardo al fumetto, dove la narrazione diventa flusso di parole e si compenetra ancor più con le immagini. Il viaggio però non è sempre una scelta. A questo è dedicata la sezione speciale Pianeta migrante, che accoglie testimonianze e suggestioni fondamentali per interpretare e comprendere i percorsi di un’umanità in movimento. La vocazione creativa e interattiva de Le immagini della fantasia si concretizza, infine, nel Planetarium: una finestra aperta sul cosmo in cui quest’anno brilla la stella di Rocío Araya, che insegna a vedere le illustrazioni come puzzle da scomporre e ricomporre, creando collage di carta e fotografie con strappi e graffiti.
L’invito a mettersi in gioco, valido per i più piccoli e non solo, resta aperto per tutti i tre mesi di durata della mostra, con un denso calendario di attività creative, concerti, laboratori e incontri con gli autori, letture-spettacolo (in italiano e in inglese), attività con le biblioteche del territorio (a Montebelluna, Istrana e Oderzo), visite guidate e tour fra gli affreschi che popolano il “paese della fiaba” Sàrmede. A guidare bambini, genitori, insegnanti ed appassionati in questo viaggio di esplorazione ci saranno illustratori come Mara Cozzolino, Philip Giordano, Guridi, Yocci, Marco Paschetta, Francisca Yáñez; ma anche autori come Giusi Quarenghi, esperti di letteratura dell’infanzia, art director, altri artisti e maestri del tè.
Štěpán Zavřel e il “paese della fiaba”…
La mostra nasce nel 1983 per volontà di Štěpán Zavřel, artista boemo nato nel 1932 a Praga e scomparso nel 1999 a Sàrmede, a cui è dedicata la Fondazione Zavřel. Nel 1989, alla mostra si affianca la Scuola internazionale di illustrazione, che ogni anno porta a Sàrmede oltre 300 persone per i corsi estivi e 230 per quelli autunnali. Štěpán Zavřel ha trasformato questo centro di tremila persone sui colli trevigiani in un luogo unico: il “paese della fiaba”, popolato da quasi cinquanta affreschi (a firma sua e dei molti artisti di calibro internazionale da qui transitati nel corso degli anni) disseminati sugli edifici pubblici e privati della zona.
Nel Museo Zavřel sono, inoltre, raccolte circa cento delle sue opere più significative, tra cui le tavole tratte dai suoi libri di maggior successo: “Sotto la laguna di Venezia”, “Un sogno a Venezia” e “In cammino con Dio”. Come ogni anno, Le immagini della fantasia ospita e mette in luce una selezione dell’opera di Zavřel. La scelta per il 2017 è caduta su Jacopo il giullare, una storia scritta da Max Bolliger che narra il difficile percorso verso l’accettazione e l’integrazione, senza mai rinunciare a ciò che si è, alle proprie qualità e ai propri sogni, una leggenda medievale che ci parla ancora oggi dell’importanza della diversità e del dialogo con l’altro.
Per informazioni, orari e contatti: fondazionezavrel.it/mostra/info/
Isabella Feltrin