Le nascite nel nostro paese sono in calo. Lo conferma il rapporto dell’Istat che calcola 5.000 neonati in meno nel 2014 rispetto all’anno precedente.
Solo 509 mila le nascite, il livello minimo dall’Unità d’Italia.
Il ritratto dell’andamento demografico nel nostro Paese è drammatico, il tasso di natalità è insufficiente a garantire il necessario ricambio generazionale. Molteplici possono essere le cause che sottendono al calo delle nascite, alcune possono essere intuitive come le cause legate agli aspetti economici, altre afferiscono alla sfera delle storie personali che legano le donne alla realizzazione dei propri talenti. La precarietà del vivere moderno spinge molti a posticipare la maternità e la paternità, divenute un po’ più responsabili che nel passato. Memorabile l’affermazione dei nostri nonni: “Dove si mangia in cinque si può mangiare in sei…”.
Anche i legami tra il maschile e il femminile sono divenuti più complessi e fare famiglia è più difficile. L’esigenza di realizzare a pieno le proprie aspettative professionali, economiche e la ricerca di una stabilità portano a posticipare l’idea di un figlio. Molti uomini e donne si avvicinano sempre più tardi alla paternità e alla maternità e spesso il figlio tanto desiderato diventa figlio unico.
Le soluzioni sono politiche, la società del futuro si costruisce attraverso le scelte dell’oggi. Non è un caso che l’Alto Adige detiene il primato per natalità, è senza dubbio la regione che più di altre ha in questi anni perseguito una politica un po’ più attenta alle esigenze della famiglia.
Investire in asili nido, assistere e accompagnare le giovani coppie nell’avventura della genitorialità, permettere alle donne di vivere l’esperienza della maternità senza l’ansia della perdita del posto di lavoro, il sostegno alle famiglie monoreddito; sono queste solo alcune delle possibili scelte per iniziare ad affrontare il problema.
Perché di problema si tratta: il calo delle nascite può dare una spallata all’esile equilibrio su cui si regge il nostro sistema.
Maria F. Mafalda
Pedagogista ed esperta in problematiche socio-sanitarie