Ecco una buona notizia: Leonardo non era vegetariano… Churchill diceva che è naturale da giovani essere di sinistra e invecchiando spostarsi gradatamente a destra. Altri sostengono che da giovani si è carnivori e poi, col passare degli anni, si diventa vegetariani. Ecco, io a sessant’anni vorrei restare di sinistra e carnivoro. Certo, meno di sinistra di quanto lo sia stato a vent’anni e molto meno carnivoro. Ora esagero: vorrei essere di sinistra e meritocratico, come pure animalista e carnivoro.
Negli anni si modifica (non so se migliora) il nostro rapporto con la natura e l’universo. Senza volerlo siamo nati in un mondo dove ci si mangia a vicenda per continuare a vivere. Animali terrestri che mangiano altri animali e/o vegetali, pesci che mangiano altri pesci e/o plancton, vegetali che mangiano altri vegetali, ma anche animali e/o batteri.
Ci mangiamo l’un con l’altro, non per desiderio, ma per assolvere al nostro impulso primordiale e inevitabile di continuare a vivere. Ed è qui che entra in gioco il tema del rispetto: “Non posso non mangiarti, ma ti rispetto, come pure rispetto chi poi mangerà me non appena sarò cadavere”.
Il dubbio come base di uno stile di vita all’insegna del rispetto…
Cerco di rispettare gli animali, che pure mangio. Cerco di rispettare i vegetali, nel senso che rispetto la terra che li genera, pur mangiandoli non appena maturi. Ma soprattutto cerco di rispettare l’umanità e cioè le altre persone, anche quando la pensano diversamente da me. Non mi pongo il tema di cercare di convincerli pervicacemente a seguire il mio stile di vita, anche perché sono pieno di dubbi sul fatto se sia o non sia quello giusto. Ecco, il dubbio: se c’è una cosa su cui non ho dubbi è che il dubbio debba stare alla base di uno stile di vita all’insegna del rispetto.
Non sappiamo quando nasciamo, dove nasciamo, da chi nasciamo. Non sappiamo quando moriremo, tutto è così meravigliosamente casuale…
Il dubbio nasce dalla ciclopica imperfezione che circonda la nostra vita. Non sappiamo quando nasciamo, dove nasciamo, da chi nasciamo. Non sappiamo quando moriremo, tutto è così meravigliosamente casuale. Dopo un milione e mezzo di anni, cioè da quando l’uomo ha cominciato il suo percorso di conoscenza, sappiamo forse il 10% del modo di vivere degli animali, forse lo 0,5% del modo di vivere dei vegetali e magari, provo ad indovinare, lo 0,1% degli equilibri che regolano l’universo. Quindi mi sono rotto le scatole di quelli che sono sicuri di tutto, non sto più neanche ad ascoltarli.
Umberto Veronesi e i vegetariani…
C’è un signore, però, che rispetto tanto: è Umberto Veronesi. Lui è uno scienziato che ha combinato cose grandiose nella vita e soprattutto molto utili al percorso di conoscenza degli umani. Lui sostiene che occorra diventare vegetariani. Non dispongo di elementi scientifici per dargli ragione o torto. Tuttavia, sono molto contento di potergli dire con simpatia, oggi, che un altro scienziato almeno altrettanto importante, cinque secoli prima non la pensava esattamente come lui.
Ho appena letto un libro dal titolo “Leonardo non era vegetariano”, di Maschietto Editore, in cui validi ricercatori sostengono appunto che Leonardo Da Vinci mangiava anche carne. Mi ha fatto venire in mente di scrivervi ciò che penso sull’inestimabile valore del dubbio.