Ponte del 25 aprile: come viaggiano gli italiani in tempi di crisi?

25 aprile

Tra gite mordi e fuggi e vacanze a chilometro zero, ecco come cambiano le abitudini turistiche in un’Italia che fa i conti con l’inflazione.

 

Il  ponte del 25 aprile – Festa della Liberazione – rappresenta per molti italiani una delle prime occasioni dell’anno per concedersi una pausa dalla routine quotidiana. Ma nel 2025, con un contesto economico ancora segnato da incertezze, caro vita e rincari generalizzati, anche le vacanze subiscono un inevitabile restyling.


Gite fuori porta: la regina del ponte

Il trend dominante è chiaro: si viaggia meno lontano, ma si viaggia comunque. Le gite fuori porta restano la scelta preferita per oltre il 60% degli italiani, secondo gli ultimi sondaggi di settore. Parliamo di escursioni giornaliere in borghi, parchi naturali o località di mare raggiungibili in auto o in treno regionale. L’obiettivo? Contenere i costi senza rinunciare a una giornata all’aperto, magari all’insegna del buon cibo e della cultura locale.

Vacanze “slow” e low budget

Per chi decide di allungare il ponte del 25 aprile, le scelte ricadono su mete low cost e soggiorni brevi, spesso all’insegna del turismo lento. Cresce la domanda per agriturismi, B&B familiari, campeggi e strutture immerse nella natura. Il viaggio diventa più essenziale e sostenibile: si scelgono destinazioni meno affollate, si riduce il budget per ristoranti e si privilegiano esperienze autentiche, come escursioni a piedi, visite guidate gratuite e degustazioni di prodotti locali.

City break? Solo se accessibili

Le grandi città d’arte come Roma, Firenze o Venezia restano tra le mete desiderate, ma la spesa media per queste destinazioni è in calo. Chi opta per un city break cerca pacchetti last minute, offerte sui trasporti o alloggi alternativi, come lo scambio casa o gli affitti brevi condivisi. Il turismo culturale regge, ma è sempre più attento al portafoglio.

L’estero? Sì, ma vicino e in promozione

Non manca chi sogna l’estero, ma con un occhio al risparmio: Spagna, Croazia, Albania e Grecia guidano le preferenze tra chi decide di prendere un volo, puntando su compagnie low cost e offerte flash. Le città europee più “friendly” per il budget italiano, come Budapest, Praga o Porto, attraggono chi cerca un cambio di scenario, ma con costi contenuti.

Crisi economica, ma voglia di evasione

La crisi economica riduce le possibilità, ma non la voglia di muoversi. Gli italiani scelgono con più attenzione, confrontano prezzi e rinunciano al superfluo, ma non alla libertà di una giornata diversa. Il 25 aprile, anche nel 2025, resta un simbolo di libertà – anche quella, seppur momentanea, che si trova in un viaggio.

In conclusione, quindi, possiamo senza dubbio affermare che le difficoltà economiche non hanno fermato la voglia di partire. Per questo lungo ponte, gli italiani hanno scelto di viaggiare, ma lo hanno fatto  in modo diverso: meno voli, più treni e auto; meno hotel, più agriturismi e case in affitto; meno mete esotiche, più borghi italiani.

Il 90% degli italiani è restata in Italia, mentre solo una piccola percentuale è volata all’estero, complice l’aumento dei costi (fino al 400% in più per alcune rotte).
Le mete più amate, come sempre in questo periodo, sono state mare (32,5%), città d’arte (28,9%) e montagna (21,8%).

 

 

 

I viaggi di questa Pasqua 2025 si sono confermati, così, come un’occasione di riscoperta: meno frenesia, più territorio. Un’Italia che sceglie la qualità, la lentezza e la sostenibilità.

 

A cura della Redazione 

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