Sono quasi 5 milioni gli stranieri in Italia. 2,3 milioni gli uomini e 2,6 le donne su un totale di quasi 61 milioni di abitanti nel Bel Paese. Oltre l’8% della popolazione non ha origini italiane ed è regolarmente residente. Sono i dati più recenti rilevati dall’Istat nel 2014, numeri. E se osserviamo anche i risultati – oggetto di una convenzione stipulata tra l’Istat e il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri – sulla soddisfazione, la fiducia e la discriminazione tra i cittadini stranieri, la maggioranza è soddisfatta per la vita nel suo complesso in misura sensibilmente superiore rispetto agli italiani. Questi ultimi, di fronte al tasso di disoccupazione risalito al 13% che colpisce soprattutto i giovani, si sentono sconfortati e senza un futuro.
Il 60,8% indica punteggi elevati di soddisfazione per la vita compresi tra 8 e 10 contro appena il 37,2% degli italiani. Più soddisfatte le donne e i giovani stranieri.
Festeggia alla grande il 1° maggio la maggioranza degli stranieri (58,6%) perchè si dichiara soddisfatta del lavoro.
I più felici sono i cittadini filippini e moldavi, i meno soddisfatti i cinesi e gli ucraini. Tanto tra gli stranieri quanto tra gli italiani prevale un clima generale di sfiducia, più accentuato tra gli italiani. Appena il 27,8% degli stranieri e il 21% degli italiani ritiene che gran parte della gente sia degna di fiducia.
Gli italiani sono più diffidenti degli stranieri rispetto all’ipotesi di restituzione di un portafogli smarrito. Se a trovarlo e a restituirlo sono le forze dell’ordine, gli italiani nutrono più fiducia degli stranieri (80,3% contro 75,4%), lo stesso nel caso in cui a trovarlo sia un vicino di casa (70,7% e 57,4%).
Il 29,1% delle persone straniere di 15 anni e più dichiara di aver subìto discriminazioni in Italia perché di origini straniere o per le loro caratteristiche. Gli uomini stranieri e gli adulti tra i 25 e i 44 anni sembrano subire i disagi maggiori.