Una canzone che parte dal traffico cittadino e arriva dritta al cuore: un “nuovo” Federico Stragà in duetto con uno dei maestri della canzone d’autore italiana, Fabio Concato. Un invito al ritorno alla gentilezza, per strada e nella vita di tutti i giorni
Federico Stragà, giovane artista bellunese, che oggi vive a Bologna, è arrivato alla ribalta canora con il suo celebre brano ‘L’ASTRONAUTA’, che ha dominato le classifiche radiofoniche nei primi anni 2000, accompagnato anche da un video molto simpatico. Gli anni successivi sono stati quelli di varie partecipazioni a Sanremo – categoria Big, in coppia con Anna Tatangelo, con il brano ” Volere Volare”; successivamente, nel 2008, a sei anni dal suo esordio, con un’inedita versione swing di ” Federico Stragà canta Frank Sinatra” , gli ha fatto valere la partecipazione al Bologna Jazz Festival del 2010, e il premio alla voce, conferitogli dal Leggio d’Oro nel 2013.

Sono sempre stati anni di evoluzione e maturazione musicale quelli di Stragà, che ha continuato a studiare, a osservare, a definire nuove idee e progetti, come avviene nell’anima degli artisti più profondi.

E poi è arrivato l’incontro fortuito e fugace con Fabio Concato, il cantautore milanese “dolce” . Mai si sarebbe immaginato che 25 anni dopo quell’incontro, avrebbero scritto una canzone insieme. Ispirata all’idea che l’automobile sia un amplificatore di emozioni – nel bene e nel male – quando qualcuno dà la precedenza su una strada o chiede scusa, si percepisce come la gentilezza sia ancora possibile; al contrario, quando succede che qualcuno taglia la strada o si viene insultati, la reazione è opposta, spesso spropositata. Il messaggio che ne deriva non è una denuncia, bensì un’osservazione poetica della quotidianità: la frase che chiude la canzone ” Tutti sulla stessa strada “ sintetizza perfettamente il pensiero di Stragà, per il quale siamo tutti in viaggio, ognuno con i propri problemi, e forse potremmo cercare di trattarci meglio, anche solo per un attimo.
Noi de L’ALTRAITALIA abbiamo avuto il piacere di intervistarlo, in occasione dell’uscita del suo singolo, proprio oggi, 18 aprile 2025:
A che età ti sei avvicinato alla musica, al tuo modo attuale di fare musica?
Ho iniziato abbastanza tardi, perché avevo circa 16 anni. Ai tempi cercavo di imitare i cantanti che mi piacevano così come fanno in molti all’inizio. Poi ho cercato una mia identità vocale e la maggior parte delle canzoni dei miei dischi, fino ad un certo punto, erano scritte da altri ed io ero un interprete. Nel 2013 ho iniziato a scrivere con più convinzione e più costanza. Nel 2018 ho pubblicato il primo album scritto interamente da me “guardare fuori“, ora sto lavorando al secondo.
Quali sono i generi musicali principali che hai esplorato nel corso della tua carriera?
Sono cresciuto ascoltando soprattutto i cantautori italiani, un po’ tutti in periodi diversi. Tardi ho iniziato ad ascoltare la musica straniera e poi mi sono innamorato di Frank Sinatra and Company. Amo molto anche la musica strumentale e forse ora è quella che ascolto di più Bill Evans in primis.
Il tributo ” jazz” a Frank Sinatra in che modo ha influenzato il tuo percorso artistico?
La prima data con il repertorio di Sinatra è stata il 5 luglio del 2002. Per 10 anni mi sono concentrato su quel genere e su come cantare lo swing. È una cosa che faccio ancora, ma ora la vivo più come un diversivo.
Come si può descrivere la tua trasformazione artistica tra gli esordi e i lavori piu recenti?
Come dicevo all’inizio e per molto tempo mi è interessato solo cantare. Scrivevo qualche canzone qua e là, ma era una cosa molto sporadica e quasi casuale. Oggi il canto è sempre una cosa importante per me, ma la scrittura lo è altrettanto, anzi.
Il 18 aprile, proprio oggi, esce il tuo nuovo singolo in collaborazione con un grande della canzone autoriale italiana, Fabio Concato: come è nata questa liason musicale?
Ogni tanto, riascoltando il provino di automobilisti, mi veniva in mente Fabio Concato e così ho pensato di contattarlo per proporgli un duetto. Dopo mesi di tentennamenti basati su vari consigli sulla migliore tecnica da adottare per avvicinarlo, ho deciso di telefonargli io. Da lì in avanti è andato tutto liscio, lui è stato molto gentile e disponibile e ha aderito con entusiasmo. Chiaramente, dopo aver ascoltato la canzone
Quali emozioni ti ha dato duettare con un artista così profondo, come Concato appunto?
Sentire la voce di Concato interpretare le mie parole senza cambiare una virgola, è stato un bel momento. Sentire la sua interpretazione coinvolgente mi ha ricordato quanto la passione sia fondamentale, soprattutto nel canto.
Ti aspettiamo a Sanremo 2026?
Si sa, Sanremo è Sanremo. E ci tornerei volentieri. Da quello che ho visto negli ultimi anni potrei forse sentirmi un po’ un pesce fuor d’acqua. Nel caso, comunque, potrei sempre con un balzo tuffarmi nel Mar ligure e scappare!
Riportiamo anche le parole di Fabio Concato che esalta e valorizza questo super duetto:
” Non conoscevo Federico di persona, ricordandone comunque il nome. ” Automobilisti” mi è piaciuta sin dal primo ascolto, avendomi colpito in particolare modo la sensibilità, l’uomo e l’artista e la scrittura originale, caratteristiche essenziali per fare qualcosa di buono e sincero. Cantare con lui mi è piaciuto davvero tanto”
Il link al singolo https://youtu.be/xE9rGZS5moM?si=dXQhKVW7s9BBIBbS
Intervista a cura di Chiara Vannini e Stefania Mafalda