L’incidenza del nuovo codice della strada sul fatturato dei ristoranti

Da un sondaggio svolto da Pienissimo – piattaforma digitale leader nel marketing per i ristoranti a risposta diretta –  su 20.000 ristoratori il 59% degli interpellati, ha constatato un calo nella vendita di alcolici con una conseguente diminuzione del fatturato.

 

Questo dato ha spinto Giuliano Lanzetti, titolare del noto locale Bountuy di Rimini e CEO di Pienissimo, a redigere una bozza di proposta di legge da sottoporre al Ministro per le infrastrutture Matteo Salvini

 

 

A quasi tre mesi dall’introduzione del nuovo Codice della Strada da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, i ristoratori italiani hanno osservato una significativa diminuzione nelle vendite di bevande alcoliche. Nonostante i limiti alcolemici siano rimasti invariati, la combinazione della nuova legge, l’inasprimento delle sanzioni e una forte campagna comunicativa hanno generato una percezione di forte rischio tra gli avventori. Questa si è tradotta in una flessione degli incassi per l’intero settore della ristorazione.

 

 

 

Giuliano Lanzetti, Ceo di Pienissimo
Giuliano Lanzetti, Ceo di Pienissimo

 

La proposta di legge messa a punto da Lanzetti si indirizza verso sette pilastri fondamentali che sono:

-garantire la sicurezza stradale e ridurre le stragi del sabato sera;

-contrastare il fenomeno del taxismo abusivo e l’evasione fiscale;

-ridurre la presenza di persone in stato di ebbrezza sulle strade;

-creare nuova occupazione nel settore della mobilità e del trasporto in  orario notturno;

-liberare i parcheggi e decongestionare le città; 

-diminuire le emissioni di CO2 attraverso soluzioni di trasporto sicure e regolamentate e sostenere l’intera filiera di produttori e distributori di bevande alcoliche, attualmente in difficoltà a seguito delle recenti restrizioni introdotte dal Codice della Strada.

 

 

Navette Gratuite, Liberalizzazione di Uber e Incentivi per la Sostenibilità, i tre punti cardine della proposta:

 

 

 

Uno dei punti principali sviluppati da Giuliano Lanzetti riguarda la possibilità per ristoratori e gestori di locali pubblici di organizzare un servizio di navetta gratuito per i propri clienti senza la necessità di una licenza NCC. “Una mobilità privata che sarebbe attiva solamente nelle ore notturne in cui potrebbe essere più difficile trovare un taxi, non andando a inficiare la normale mobilità diurna” – inizia a spiegare Giuliano Lanzetti.

 

Questo servizio potrebbe essere espletato con mezzi fino a 9 posti, conducente compreso. È fondamentale che i veicoli adibiti al trasporto siano registrati presso il comune competente e rispettino le normative vigenti in materia di sicurezza e assicurazione.

 

L’utilizzo della navetta dovrebbe essere prenotato al momento dell’ingresso nel locale o richiesto anticipatamente da casa, consentendo ai clienti di raggiungere l’esercizio e, successivamente, di essere riaccompagnati al proprio domicilio. Un aspetto cruciale per la sicurezza è che il conducente della navetta debba avere un tasso alcolemico pari a zero e che sia tenuto ad autocontrollarsi prima di mettersi alla guida.

 

Le norma ipotizzata mira anche a incentivare la sostenibilità ambientale. A tal fine, prosegue Lanzetti :

“sarebbe utile prevedere incentivi specifici per l’acquisto o il noleggio di veicoli elettrici o a basso impatto ambientale, con la possibilità di detrarre fiscalmente il costo di tali mezzi fino a un massimo del 50%”.

 

Sarebbe fondamentale, secondo il noto imprenditore romagnolo, prevedere un sostegno economico da parte dello Stato in collaborazione con le regioni e con il supporto di fondi europei, per istituire un fondo per incentivare il servizio di navetta gratuito, con contributi destinati ai ristoratori che ne faranno richiesta. Inoltre, le imprese che operano nel settore del trasporto digitale potrebbero beneficiare di sgravi fiscali e detrazioni per l’acquisto di veicoli a basso impatto ambientale.

 

Il testo messo a punto da Giuliano Lanzetti sottolinea l’importanza di riaprire l’offerta all’operatività su tutto il territorio nazionale dei servizi di trasporto a chiamata tramite applicazioni digitali, come Uber, così da garantire un’ampia offerta di trasporto privato e agevolare la mobilità sicura, soprattutto nelle ore serali e notturne.

 

“Per rendere il servizio più accessibile, si potrebbe abolire l’obbligo della patente da tassista/NCC per i conducenti privati che offrono trasporto tramite tali piattaforme. In sostituzione, si potrebbe introdurre una semplice abilitazione professionale con specifici requisiti di sicurezza e controllo – continua Giuliano Lanzetti – La regolamentazione del settore dovrebbe prevedere che le tariffe del servizio siano pubbliche e stabilite dalle amministrazioni locali per assicurare equità, trasparenza ed evitare fenomeni speculativi, garantendo così un servizio accessibile a tutti”.

Inoltre, sottolinea Lanzetti, che sarebbe corretto introdurre un contributo di un euro da versare al comune e destinato alla gestione amministrativa del servizio per ogni corsa effettuata.

 

da Redazione

 

 

 

 

 

 

 

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