Da ben quattro generazioni, la famiglia Zerilli si dedica con passione alla coltivazione della vite.
Rispetto della natura, dedizione al lavoro, attenzione ai dettagli: sono questi gli elementi che hanno permesso il percorso di evoluzione della Famiglia Zerilli: attraverso tutto il novecento e oltre, hanno continuato, con coraggio e determinazione, a farsi portavoce della vocazione delle terre siciliane per il vino.
La storia “vinicola”della Famiglia Zerilli: l’amore per la Sicilia e i suoi profumi
Vito Zerilli, il capostipite della famiglia: un passato in guerra, sul Piave, lo aveva segnato nel corpo ma non nella mente e nello spirito, inondato di amore per la sua Sicilia e per le sue vigne, a Petrosino, nella zona di Marsala, una delle distese naturali più vitate d’Europa. Così, una volta tornato a casa, con coraggio e forza, è riuscito a riprendere l’attività di famiglia, legata in tutto e per tutto alla vigna, baciata dal sole e dal profumo del mare. Condizioni climatiche, peraltro, particolarmente vantaggiose perchè i lori vini di punta (ancora oggi) – le specie vinicole del Catarratto e del Grillo -, si esprimessere in tutte le loro più sincere e forti caratteristiche intrinseche. Era il Grillo, appunto, il vino preferito di Vito, realizzato come tradizione voleva, in maniera genuina, con poca produzione per pianta e tanta attenzione alla qualità. Già da allora tutto era gestito con cura, lavorato a mano con il solo aiuto della mula “Gina”. La tenacia di Vito fu premiata e, lentamente, riuscì ad allargare l’azienda impiantando anche nuovi vigneti. Tutta la famiglia era impegnata attivamente nella gestione dell’azienda tanto che quando, nel 1939, Vito dovette ripartire per la guerra furono la moglie e il figlio Nenè a portare avanti l’azienda fino al suo ritorno.
Nel 1960 Zerilli avvia un processo di innovazione che porta a meccanizzare sia il lavoro in vigna che in cantina. Nel 1980 fa il suo ingresso nell’attività di famiglia anche il figlio di Nenè, Vito Zerilli. Il giovane, che porta il nome del nonno, si appassiona subito al mondo vitivinicolo ed ancora oggi segue tutte le fasi della produzione. Dal matrimonio fra Vito e la bella e giovane Mariangela, anche lei discendente da una famiglia di vignaioli di Petrosino, nasce Leonardo, oggi perno dell’azienda.
Per tutti gli anni ’90 e 2000 l’azienda ha continuato il suo processo di crescita arrivando ai 9 ettari attuali dove crescono i vitigni classici del territorio di Petrosino come il Grillo, il Catarratto, il Nero d’Avola ma anche vitigni internazionali come il Petit Verdot e il Pinot Grigio.
Il 2014 è l’anno della svolta. Grazie anche alla caparbietà e l’energia del giovane Leonardo l’azienda inizia una nuova avventura: nascono le prime bottiglie a marchio “Terre del Sole Zerilli”, ad indicare proprio le caratteristiche dei propri luoghi d’origine, tradizionalmente vocati alla viticoltura.
L’intervista a Leonardo Zerilli
Abbiamo avuto il piacere di intervistare proprio il giovane Leonardo, impegnato nella promozione non solo dei prodotti di Terre del Sole, ma anche della viticoltura siciliana in genere, con un potenziale nel settore vini ancora troppo sconosciuto:
1.La vostra è la storia di una famiglia che da ben quattro generazioni si dedica alla coltivazione della vite: qual è la molla che anima ancora oggi la vostra passione?
Ciò che alimenta la passione di tutto il team Terre del Sole Zerilli è la radicata dedizione alla terra e alla vite. Per noi, la viticoltura non è soltanto una professione, ma una vera e propria vocazione che ci lega indissolubilmente alla nostra storia e alle nostre radici.
L’amore per la terra, la passione per la viticoltura e il desiderio di preservare e valorizzare la tradizione familiare sono gli elementi che ci spingono ogni giorno a dedicarci, con impegno e entusiasmo, alla coltivazione della vite. La consapevolezza di essere custodi di una lunga e preziosa eredità ci motiva a perseguire l’eccellenza nella produzione dei nostri vini, mantenendo vive le tradizioni tramandateci dalle generazioni precedenti.
2. Tra sostenibilità e tecnica: cosa contraddistingue il vostro modo di lavorare le vigne?
L’equilibrio. Ci impegniamo attivamente a preservare l’ambiente e a garantire la sostenibilità delle pratiche agricole. Utilizziamo metodi di coltivazione eco-compatibili, riducendo l’impatto ambientale e promuovendo la biodiversità nei vigneti.
Allo stesso tempo, applichiamo moderne tecniche vitivinicole per assicurare la massima qualità delle uve e dei vini. L’innovazione tecnologica nei processi di vinificazione e l’attenta gestione del vigneto ci consentono di ottenere vini distintivi, che esprimono al meglio le caratteristiche del territorio e delle nostre uve.
In sintesi, ci contraddistingue la capacità di combinare la sostenibilità ambientale con l’eccellenza tecnica, creando vini di alta qualità che riflettono il rispetto per la natura e l’artigianalità con cui operiamo nei nostri vigneti.
3. La vostra azienda si trova in un punto strategico per la viticoltura: in che senso?
La posizione geografica di Terre del Sole Zerilli riveste un’importanza strategica fondamentale per la viticoltura. È un luogo privilegiato dove godiamo di condizioni pedoclimatiche ottimali che favoriscono la coltivazione di uve di alta qualità e che conferiscono ai vini un carattere distintivo.
Questo territorio è baciato da un clima mediterraneo, caratterizzato da inverni miti ed estati calde e asciutte, ideali per la maturazione delle uve. Inoltre, la presenza di terreni ricchi di minerali e ben drenati offre alle nostre vigne un ambiente ideale per crescere e svilupparsi in modo sano e equilibrato.
La vicinanza al mare e la presenza di brezze marine contribuiscono a mitigare le temperature estreme, favorendo una lenta e graduale maturazione delle uve, che si traduce in vini distraordinaria complessità e carattere.
4. Quali sono i prodotti di punta di Terre del Sole Zerilli?
I nostri prodotti rappresentano l’autentica essenza del territorio siciliano e la passione che riversiamo nella produzione. Tra le nostre eccellenze vinicole spiccano il Nero d’Avola, vitigno simbolo della Sicilia enoica, incarna l’eleganza e la forza della nostra terra. Vino avvolgente che, di solito, consiglio di abbinare con carni e formaggi stagionati. Il Grillo, invece, dai profumi più mediterranei, è un vino bianco aromatico, luminoso, che si adatta a essere degustato a tutto pasto. Ma non posso non segnalare anche lo Zibibbo e l’Inzolia, vitigni autoctoni che vantano caratteristiche uniche e distintive.
L’interessante adozione di vitigni internazionali, inoltre, come il Viognier, il Petit Verdot e il Syrah dimostra la volontà dell’azienda a sperimentare e innovare, integrando tradizione e modernità per offrire una gamma diversificata di prodotti che possano soddisfare i gusti di una clientela sempre più variegata e esigente; e, chiaramente, consente a Terre del Sole Zerilli di ampliare la propria offerta e di competere con successo sul mercato internazionale.
5. Lei appartiene alla nuova generazione di viticoltori: cosa consiglierebbe ai suoi coetanei prima di intraprendere il mestiere di imprenditori vitivinicoli?
Consiglierei di riflettere su alcuni punti cruciali. Prima di tutto la formazione: è fondamentale acquisire una solida formazione nel settore vitivinicolo, sia attraverso studi accademici che tramite esperienze pratiche sul campo. Conoscere a fondo le tecniche di coltivazione, vinificazione e gestione aziendale è essenziale per avere successo nel settore.
Rispettare la tradizione vitivinicola locale è importante, ma è altrettanto cruciale essere aperti all’ innovazione e alle nuove tendenze del settore per rimanere competitivi sul mercato.
Mi preme anche sottolineare un aspetto a me caro: concentrarsi sulla produzione di vini di alta qualità dovrebbe essere una priorità assoluta. La cura dei dettagli in ogni fase del processo, dall’ agricoltura alla vinificazione, è fondamentale per creare prodotti distintivi e di valore. Oggi non possiamo non tenere conto anche dell’impatto ambientale delle pratiche agricole e di produzione. Investire in soluzioni sostenibili e rispettose dell’ambiente non solo contribuisce alla conservazione del territorio, ma può anche essere un punto di forza per il posizionamento del marchio sul mercato.
E, infine, creare una rete di contatti nel settore vitivinicolo e cercare collaborazioni con altri produttori, esperti e professionisti può essere estremamente vantaggioso. Scambiare conoscenze ed esperienze può portare a nuove opportunità di crescita e sviluppo.
6. La Sicilia, terra di grandi vini, probabilmente ancora da comunicare e conoscere meglio e di più: cosa manca secondo lei?
Secondo me, la Sicilia, pur essendo una terra di grandi vini, potrebbe fare ancora di più, soprattutto se aumentasse gli sforzi in termini di comunicazione e promozione.
Una strategia di marketing ben strutturata può contribuire significativamente a promuovere i vini siciliani a livello nazionale e internazionale. Campagne mirate, presenza online efficace e partecipazione a fiere e eventi del settore possono aumentare la visibilità dei vini siciliani.
Credo dovremmo anche promuovere ancora di più l’educazione enologica e l’approfondimento alla conoscenza dei vini siciliani, tra i professionisti del settore e i consumatori. Ciò può contribuire a creare consapevolezza e apprezzamento per i prodotti locali
Così come, collaborare con ristoranti, enoteche, sommelier e associazioni del settore, può aiutare a promuovere i vini siciliani e a creare sinergie che favoriscano la diffusione e l’apprezzamento dei prodotti locali.
Senza dimenticare che la Sicilia è una terra di grande afflusso turistico: in questo senso sarebbe utile sviluppare e promuovere percorsi turistici enogastronomici, che includano visite alle cantine, degustazioni e esperienze legate al mondo del vino può essere un’altra via efficace.
Allo stesso tempo, valorizzare la diversità dei vitigni autoctoni siciliani e promuovere l’innovazione nel settore vitivinicolo può contribuire a differenziare l’offerta e a stimolare l’interesse dei consumatori.
Intervista a cura di Chiara Vannini