La Milano Fashion Week è inclusiva?

Including&Diversity Milano Fashion Week Archivio

La Milano Fashion Week appena conclusa, quale importanza attribuisce ai temi dell’inclusività nell’abbigliamento e della cosiddetta “diversity”?

 

Si sono spenti i riflettori sulle passerelle della Milano Fashion Week che si è dimostrata una settimana ricca di novità, ma anche di conferme, su quelle che saranno le tendenze autunno-inverno ‘25-‘26. Dalle 100 candeline spente da Fendi ai debutti in casa Ferretti e Blumarine passando per i color trend, dal 25
febbraio al 3 marzo abbiamo assistito ad uno dei più importanti appuntamenti mondiali del settore moda, come dimostrano i numeri: 56 sfilate in presenza, 6 digitali, 65 presentazioni, 4 show su appuntamento e 23 eventi per un totale di 153 incontri.

 


Un aspetto comune a tutte le sfilate è la poca presenza di inclusione, tema che da diversi anni abbraccia il mondo del lifestyle, beauty e moda. Benché infatti sui femminili si parli tanto di diversity e inclusion, il fashion show sembra poco attento a questi temi. Eppure durante la Milano Fashion Week del febbraio 2024, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Camera Nazionale della Moda Italiana e African Fashion Gate avevano siglato un Protocollo di Intesa per tracciare, segnalare e contrastare i fenomeni discriminatori che interessano l’intera fashion industry. La collaborazione tra le tre istituzioni aveva diversi obiettivi: promuovere la parità di trattamento tra tutti gli attori del Sistema Moda, per sensibilizzare e stimolare i professionisti, le aziende e quanti operano nel settore per favorire l’inclusione, l’integrazione e la valorizzazione delle differenze; individuare le eventuali discriminazioni nel Fashion analizzandone le cause, le conseguenze, gli effetti e proponendo soluzioni adatte; favorire con delle campagne di sensibilizzazione sia una cultura del rispetto dei diritti umani e delle pari opportunità sia la denuncia di tutte le discriminazioni sociali.

Ad un anno dalla firma del Protocollo di Intesa, guardando il calendario delle sfilate fall-winter 2025- 2026, possiamo dire che qualcosa si è mosso nel settore, ma che sicuramente c’è ancora da fare come evidenzia Nicola Paparusso, fondatore di African Fashion Gate, che sottolinea:

 

Da decenni lotto affinché sulle passerelle le modelle nere possano avere lo stesso spazio delle altre. Sicuramente tanto è stato fatto dai brand, ma spesso solo finalizzato ad acquisire una reputazione di sostenibilità. È vero che oltre
alla Milano Fashion Week esiste la Afro Fashion Week, ma secondo me la moda è unica e senza distinzione.

 

 

Benedetta De Luca, stilista

Nelle sfilate appena concluse, in effetti, solo qualcuno ha cercato di fare la differenza. Il 26 febbraio si è tenuta la sfilata ‘The Wonderful Inclusive Fashion Show’ ideata dalla Disability Advocate Benedetta De Luca che è sia portavoce di temi legati all’inclusione, Gender& Inclusion editor del magazine digitale ‘The Wom’ nonchè stilista degli abiti che hanno sfilato. Il fashion show, promosso e realizzato con il Patrocinio del Comune di Milano e della Camera Nazionale della Moda Italiana, ha visto in passerella quindici modelle d’eccezione: da chi ha un braccio robotico a chi combatte ogni forma di bullismo, da chi celebra l’inclusione e la bellezza della diversità culturale a chi si occupa di moda adattiva.

 

 

 

Art,Portrait,African,Woman,Fashion,Model,On,Black,Background,,Gold Milano Fashion Week
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Milano Fashion Week

Venerdì 28 Afro Fashion Association, in collaborazione con Vogue Italia, ha invece presentato Communities at Work, un evento dedicato a esplorare le sfide e le opportunità della rappresentazione delle persone BIPOC (Black, Indigenous and People of Color) nell’industria creativa italiana. A questo proposito l’assessore regionale e Turismo, Moda e Marketing territoriale Barbara Mazzali ha dichiarato:

L’industria della moda ha sempre tratto ispirazione dalla diversità culturale. Milano, come capitale internazionale della moda, è il luogo ideale per celebrare questa ricchezza. Durante la Milano Fashion Week professionisti da tutto il mondo si riuniscono nel nostro capoluogo lombardo, creando un fertile
terreno per lo scambio di idee e influenze. La diversità non solo arricchisce la creatività, ma apre anche nuovi orizzonti artistici, stimolando l’innovazione e il progresso nel settore”.
La speranza è quindi che venga dato spazio alla diversità perché diventi di moda e non solo una moda

 

Contributor, Elisabetta Einaudi – Fashion Journalist

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