Il festival di Sanremo non è solo kermesse musicale: l’edizione 2025 ha rappresentato un indotto che, per quest’anno, secondo le previsioni di E&Y, è stato pari a circa 245 milioni di euro, +40 milioni rispetto al 2024.
Perché “Sanremo è Sanremo” : ed è proprio così. Il Festival della Canzone italiana è diventato nel tempo anche emblema di un segmento economico importante, che comprende vari reparti, complessivamente pari a 245,1 milioni di euro, e che, in particolare con l’edizione di quest’anno, ha segnato una crescita di circa 40 milioni di euro rispetto al 2024, trainata anche dall’aumento delle entrate della raccolta pubblicitaria, che ha raggiunto i 67 milioni di euro.
SPESE PUBBLICITARIE E SPONSOR
Le spese organizzative sono state stimate a circa 20 milioni di euro e, secondo EY, i presunti investimenti per l’organizzazione del festival hanno generato un impatto economico diretto di 20 milioni di euro e uno indiretto di 20,3 milioni e indotto di 7,6 milioni di euro, per un totale di 47,9 milioni. Altri 25 milioni sono i soldi che spendono spettatori e professionisti che sono stati presenti a Sanremo durante la settimana del festival. Tra alberghi e ristoranti si contano 11,1 milioni, 9,4 milioni tra le filiere e 4,5 milioni di indotto.
Per l’edizione di quest’anno, inoltre, si stima una percentuale di posti occupati dagli spettatori pari all’80% del totale nelle cinque serate ed è di circa 500 euro la spesa giornaliera del singolo spettatore tenendo conto, tra gli altri, dei costi legati al trasporto, pernottamento, ristorazione e spese varie”, ha spiegato l’Head of Valuation, Modelling & Economics di EY Mario Rocco.
Guardando al futuro, le previsioni indicano che il Festival di Sanremo continuerà a essere un evento di grande rilevanza economica, con potenziali ulteriori incrementi negli investimenti e nell’impatto economico complessivo. La crescente attenzione degli sponsor e l’aumento della partecipazione del pubblico rappresentano indicatori positivi per le prossime edizioni
IL RUOLO DELLE CASE DISCOGRAFICHE
FIMI – la Federazione dell’Industria Musicale Italiana – ha pubblicato un nuovo report che analizza in profondità il ruolo strategico degli investimenti delle case discografiche nell’indotto del Festival. La nuova pubblicazione FIMI evidenzia come tali investimenti siano il motore che alimenta un ritorno economico significativo e in continua espansione – secondo le recenti stime di EY, infatti, l’edizione 2025 ha generato l’impatto economico sopra citato.
Le case discografiche, da sempre protagoniste e instancabili motori dell’industria musicale italiana, si confermano gli attori indispensabili non solo nella promozione degli artisti e nella produzione musicale, ma anche come volano economico per l’intero settore. Gli investimenti strategici hanno supportato iniziative che abbracciano diversi ambiti, dalla pubblicità alla promozione live, contribuendo a creare un ecosistema virtuoso in cui la creatività si sposa con la crescita economica, con un effetto moltiplicatore di grande rilievo, anche se le economie per le imprese restano limitate all’1,5 % dei ricavi del settore. Sono proprio gli investimenti mirati del settore discografico a plasmare l’ecosistema musicale celebrato dal Festival di Sanremo, riuscendo a rispondere alle sfide e alle opportunità di un mercato sempre più dinamico e competitivo, pur ricavandone ad oggi una fetta molto esigua di ricavi.