La Giornata Mondiale dell’Epatite punta i riflettori su un tema cruciale: rendere virale la conoscenza delle epatiti. Con il sostegno di influencer e campagne social, la nuova iniziativa “Viral” ha l’obiettivo di diffondere la consapevolezza su una malattia che causa ancora oltre un milione di morti ogni anno. Lanciata in occasione del 28 luglio, la campagna punta a contrastare la diffusione dei virus attraverso un’informazione capillare e incisiva, veicolata su Instagram e altre piattaforme social.
La campagna Viral si concentra particolarmente sull’epatite C, la più diffusa in Italia, dove si stima che ci siano ancora 100.000 persone con malattia epatica avanzata non diagnosticate. La sensibilizzazione è vitale, poiché l’epatite C spesso si presenta senza sintomi, e molti malati non sanno di essere infetti. Grazie a nuove terapie, ora è possibile eliminare il virus nell’oltre 95% dei casi, ma per farlo è essenziale diagnosticare precocemente l’infezione tramite test specifici.
Il futuro delle cure per l’epatite sta nella diffusione capillare di queste informazioni. Non basta controllare il feed ogni quarto d’ora, è necessario anche fare il test HCV, soprattutto per le persone over 50, che sono più a rischio a causa di trasfusioni e interventi chirurgici pre-anni ’90.
La campagna non dimentica nemmeno l’epatite Delta, la forma più aggressiva che colpisce chi è già affetto da epatite B. L’informazione è l’arma più potente per fermare queste infezioni, e oggi, con l’aiuto della tecnologia e dei social media, è possibile raggiungere milioni di persone. Influencer e medici uniscono le forze per trasmettere messaggi di prevenzione e consapevolezza.
Gilead Sciences, promotrice della campagna, ha sviluppato soluzioni innovative per il trattamento delle epatiti, e la sua missione è chiara: eliminare le epatiti virali entro il 2030, come stabilito dall’OMS.
Lorenzo Palma