Gli italiani confermano il loro attaccamento alla figura materna, considerandola il simbolo per eccellenza dell’amore. Questo è quanto emerge dalla ricerca “Gesti d’Amore” svolta da DOXA per UNHCR, che ha indagato l’evoluzione della percezione dell’amore in un contesto segnato da crisi globali, pandemie e conflitti.
Il sondaggio ha rilevato che il 78% degli intervistati associa la mamma all’amore, un dato che sottolinea l’importanza degli affetti familiari nella cultura italiana. Tuttavia, emerge un quadro più ampio che include solidarietà e cura del prossimo. Infatti, la percezione dell’amore si è spostata dalla dimensione romantica a quella altruistica, con un crescente riconoscimento del valore dei gesti di solidarietà.
Il confronto con la precedente edizione del 2018 evidenzia una significativa evoluzione. Mentre la mamma mantiene il primo posto come simbolo dell’amore, la figura di “un figlio che si prende cura dei genitori anziani” sale dal terzo al secondo posto, riflettendo un crescente apprezzamento per la cura familiare. Parallelamente, l’amore romantico, rappresentato da “una coppia di innamorati che si baciano”, scende al terzo posto, indicato solo dal 57% del campione.
Un aspetto interessante emerso dalla ricerca è l’importanza crescente attribuita agli atti di solidarietà. “Un operatore umanitario che aiuta le persone vittime dei conflitti” e “un medico che cura i malati” si posizionano rispettivamente al quarto e quinto posto. Inoltre, il 25% degli intervistati vede l’amore in “una persona che dona o fa un lascito per chi si trova in difficoltà”.
Paolo Colombo, Research Manager di DOXA, osserva che la pandemia ha influenzato la visione dell’amore tra gli italiani, orientandola maggiormente verso la cura degli altri e l’aiuto ai più vulnerabili, piuttosto che verso la componente romantica e passionale.
A conferma di questo rinnovato senso di altruismo, la percentuale di coloro che considerano un lascito solidale un atto d’amore è aumentata dal 71% nel 2018 all’83% nel 2022. Laura Iucci, Direttrice della Raccolta Fondi di UNHCR Italia, sottolinea che questa crescita è incoraggiante in un periodo in cui conflitti e persecuzioni hanno costretto oltre 100 milioni di persone a lasciare le proprie case.
Gli intervistati vedono i lasciti solidali come “un modo concreto e semplice per aiutare le persone più in difficoltà” e “un gesto di solidarietà e di fiducia nella possibilità di costruire un futuro migliore”. Questa prospettiva riflette una società che, nonostante le difficoltà, continua a credere nella generosità e nella possibilità di fare la differenza nella vita delle persone più vulnerabili.
Lorenzo Palma