In Romagna la tradizione gastronomica emerge nella ristorazione alberghiera, divenendo scintilla ed ispirazione per creare una cucina ricercata, che trae linfa dalla storia per rinnovarsi e fare tendenza. Nei Ricci Hotels, Family Resort e Bike Hotel di Cesenatico (FC), cittadina dall’identità marinara e terra della Dolce Vita, è il territorio con i suoi prodotti di stagione che crescono nelle campagne e sulle colline romagnole e i frutti del mare che si può ammirare dagli alberghi, con le tradizioni tramandate secondo la cultura locale, a dare origine ai piatti dei ristoranti, espressione di una cucina all’avanguardia che torna al passato per guardare al futuro. I menu sono à la carte, distinguendosi dalla classica ristorazione alberghiera.
Il pesce è sempre fresco, i prodotti sono scelti dai campi che disegnano l’entroterra romagnolo e nel Podere La Fattoria di Canonica (RN), un cascinale di fine ‘800 dove si produce olio, vino e miele. La pasta è fatta in casa, come una volta, molte cotture sono a bassa temperatura, per garantire la salubrità e la qualità dei cibi. Inoltre, c’è una grande attenzione ai “menu speciali”, ideali per gusto ed equilibrio nutrizionale per i bambini o dedicati alle delizie vegetariane, e quelli a base di ricette senza glutine e lattosio. Una cucina che si fa esperienza, quando gli Chef dei Ricci Hotels diventano maestri di piadina, iconico e fantasioso simbolo della cucina romagnola e prodotto IGP tipico della tradizione locale, insegnando ai bambini a mettere le mani in pasta e divertirsi in saporite preparazioni, mescolando farina di frumento, strutto, sale, acqua, agenti lievitanti e olio extravergine d’oliva, secondo la ricetta originale.
I Ricci Hotels portano la Romagna in cucina, proponendo ricette identitarie presentate in tavola da una brigata che sa accogliere e raccontare. Abilità dei cuochi, tecnologia culinaria e qualità delle materie prime sono i principi che fanno la differenza tra i fornelli, uniti alla riscoperta del gastronomo Pellegrino Artusi, autore del famoso ricettario “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” del 1891.