Bellezza e seduzione? Nel food design, ottica e cosmesi.

bellezza

Ho sognato la bellezza quasi sempre ad occhi aperti: pensando di far voltare le persone ogni volta che mi guardavano passare…

E’ una delle frasi che amava ripetere Marilyn Monroe. In poche parole c’è tutto il senso non solo della bellezza, ma dell’estetica, della forma, del colore. Un insieme di componenti che, se resi armonici tra loro, non possono che finire per esaltare, stupire, attrarre, sedurre. Lo stile di questo tempo si poggia molto sui diversi componenti che bellezza ed estetica fondono tra loro. In tantissimi settori: noi ne prendiamo in considerazione tre – il food design, l’ottica, la cosmesi – perché qui, più che in altri campi, questi due canoni trovano a nostro avviso una completa esaltazione. Ed a parlarcene sono altrettante persone, professionisti che ogni giorno si misurano, valorizzano, giudicano, migliorano il bello e l’estetico: secondo giudizi soggettivi ma che oggettivamente devono incontrare i favori della gente.

L’asse portante del mio lavoro è composto da estetica e funzionalità, per arrivare al bello e valorizzare ciascuna parte dell’insieme: per degustare il cibo, in un ottimale qualità dell’ambiente, arrivando a questo usando gli strumenti di ogni singolo prodotto mai dissociato dagli altri…

Bellezza e seduzione nel food design…

Ci racconta Matteo Giarré Food Design e Docente di progettazione presso la LABA di Firenze. E con lui scopriamo che “il primo assaggio è il primo impatto: ed avviene con gli occhi, perché la percezione visiva di un piatto è fondamentale per poi poterne degustare l’intera portata, percependo la composizione degli ingredienti che  formano l’insieme esaltandone aspetto, sapore, odore, colore”. Il colore, inteso come polinomio tra tovaglia, posate, bicchieri piatto e cibo, per Giarré “è l’anticipatore del gusto e fornisce informazioni sulla qualità degli ingredienti e delle bevande; sui sapori di base e sull’appetibilità degli stessi. A tal punto che se per caso il gusto non corrispondesse ai criteri ed alle aspettative di chi assaggia, provocherebbe sorpresa e diffidenza. Alcune ricerche apparse sulle più prestigiose riviste internazionali hanno dimostrato che i colori caldi sono più seducenti e desiderabili rispetto ai colori freddi considerati insipidi ed inibenti”. Così come “le forme dei piatti se da una parte sono funzionali all’impiattamento del cibo ed alla valorizzazione degli ingredienti, possiamo affermare che forme spigolose, squadrate sono decisamente meno invitanti e piacevoli rispetto a forme tonde, morbide e sinuose”.

La bellezza passa dagli occhiali…

Ma bellezza ed estetica trovano un’altra esaltazione che va a colpire direttamente la nostra persona; più precisamente una parte del nostro corpo “sotto costante osservazione”, vale a dire i nostri occhi. Ed ecco allora che un “accessorio” come gli occhiali diventano fondamentali per la valorizzazione del viso e addirittura della persona.

Per questo incontriamo una struttura decisamente all’avanguardia nel settore dell’ottica, dove ogni occhiale viene studiato, testato, provato, personalizzato, revisionato. Dove estetica e bellezza si completano e si esaltano in un’armonia di colori (la montatura) di tecnologia (le lenti) di geometria anatomica (l’adattamento degli occhiali alla forma del viso), la leggerezza e la resistenza (materiali di assoluta avanguardia). Perché qui non solo c’è l’imprenditoria, ma l’anima di un motore pulsante che unisce due generazioni: Vincenzo e Francesco Curinga, che a Latina hanno creato da anni un punto di riferimento per tutte le Aziende internazionali di ottica, fino a realizzare un attiguo Polispecialistico che per tanta parte completa il percorso ottico, ma non solo.. Ci fa da guida, in un percorso che davvero vale un viaggio, la Store Manager Stefania. “Qui da noi arrivano continuamente gli stilisti che si muovono in questo settore per trovare con noi un punto di incontro tra bellezza ed estetica fatto da tante variabili: è il momento ad esempio degli occhiali tartarugati, sobri ed eleganti che non hanno tempo; quelli decisamente più dark, grintosi, ricchi di minimi dettagli, luminosi, più appariscenti se vogliamo ma mai volgari”.

È il colore “fondamentale per abbellire, esaltare, valorizzare l’occhio attraverso una montatura che sia in sintonia con i colori della pelle e dei capelli…

aggiunge Francesco Curinga, figlio della generazione del nuovo che avanza . Se si ha la pelle chiara e ad esempio capelli biondo cenere meglio optare per tonalità di blu o di verde. Al contrario se si hanno i tipici colori mediterranei, pelle ambrata e capelli scuri, meglio virare su toni caldi come il marrone o le meravigliose sfumature di rosso che oggi sono di gran moda”.  Poi la montatura: con la scelta di materiali sempre più avveniristici “ce ne sono diversi, dagli acetati di cellulosa , completamente anallergici, che offrono più combinazioni di colori e spessori; a materiali come il titanio leggero e particolarmente resistente. Fino ad arrivare all’acciaio o metalli preziosi come l’oro, argento e platino”.

Cosmesi è estetica-bellezza…

Infine la cosmesi: perché anche qui il binomio estetica-bellezza trova la sua giusta esaltazione nella valorizzazione del viso “attraverso la scelta di colori e materiali che si rinnovano continuamente e che rappresentano il prodotto finale di una tecnologia ed un’industria che è uno dei fiori all’occhiello della imprenditoria italiana” ci racconta Camilla Cantini make–up Artist e beauty blogger impegnata in questi giorni in uno dei suoi tanti corsi rivolti agli specialisti di settore. “ Sono delle master-class dove i partecipanti apprendono tutte le tecniche, anzitutto quella della Pencil Technique. Questa in particolare crea grafismi, decori, linee e sfumature servendosi di varie tonalità, attraverso l’uso di matite dedicate, che hanno una particolare formulazione tecnica, con un risultato sfumato ma allo stesso tempo intenso e duraturo”. In Italia rappresentante di eccellenza di questa innovativa tecnica è Olga Bereznyak, docente a livello internazionale, che con i mille colori insegna tecniche in grado di valorizzare i pigmenti dell’epidermide”.

Ecco dunque come l’estetica, da cui siamo partiti, ha attraversato settori diversi ma che hanno un denominatore comune: la valorizzazione della bellezza.

Lorenzo Palma

Lascia un commento

*