Realizzare jeans in modo eco-sostenibile riducendo del 60% l’impiego di acqua e prodotti chimici e del 40% i consumi di energia elettrica, grazie all’utilizzo di denim riciclato e di un innovativo algoritmo. È il progetto della startup parmense Pagurojeans, che per raccogliere i 2.500 euro necessari allo sviluppo della sua idea ha avviato una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Ginger avvalendosi del supporto di Kick-ER, servizio di orientamento al crowdfunding gestito da Aster, società della regione Emilia-Romagna per l’innovazione e la ricerca industriale.
Il jeans tradizionale è uno dei capi di abbigliamento più inquinanti al mondo, può essere considerato un simbolo della moderna industria del fashion, seconda industria più inquinante dopo quella del petrolio…
L’idea e la storia…
Pagurojeans nasce a inizio 2017 dall’idea di Andrea Scaparro e Guillermo Hernandez, giovani laureati in Fisica, dopo la partecipazione a un programma di formazione per aspiranti imprenditori organizzato da Aster presso il Tecnopolo dell’Università di Parma. La startup ha vinto anche il Greenhouse Programme 2017 di Climate-KIC. «L’idea per sviluppare il nostro progetto» spiega Andrea Scaparro «è nata dalla considerazione che il fashion è uno dei settori industriali più inquinanti. Per realizzare un singolo paio di jeans ci vogliono oltre 8 mila litri di acqua, senza considerare la quantità di agenti chimici e di energia necessari per la produzione e il trasporto. La nostra idea è di abbattere questi consumi, utilizzando denim riciclato al 40% e realizzando jeans su misura grazie all’utilizzo di un algoritmo in grado di ridurre i metri di tessuto necessari per ogni singolo capo. Un’altra priorità è il rispetto delle condizioni di lavoro, grazie a una filiera di produzione corta e controllata».
Le parole d’ordine…
Bellezza, vestibilità e sostenibilità le tre parole d’ordine che caratterizzano il prodotto Pagurojeans, che deve seguire le “3 R dell’economia circolare”: ridurre, riciclare, riutilizzare. Ridurre grazie all’utilizzo dell’algoritmo che progetta il jeans su misura con vestibilità perfetta senza scarti; Riciclare utilizzando il tessuto riciclato al 40% per la produzione di nuovi jeans; infine Riutilizzare grazie all’iniziativa legata alla campagna di crowdfunding per cui inviando a Pagurojeans un vecchio pantalone, non solo questo viene riparato, ma viene anche usato come modello per realizzare un nuovo jeans. Ma 3 R non bastano perciò ecco la quarta, che sta per Rispetto: la sostenibilità deve essere sia ambientale che sociale, per questo Pagurojeans collabora con il progetto Filo Rosa, laboratorio di sartoria che aiuta le donne in difficoltà.
La campagna di crowdfunding…
Chiunque voglia sostenere il progetto potrà versare un contributo tramite la sezione dedicata della piattaforma Ginger www.ideaginger.it/progetti/pagurojeans.html entro il 20 gennaio 2018. A seconda dell’importo donato, i sostenitori riceveranno kit di riparazione dei jeans o la possibilità di acquistare a prezzo di costo un Pagurojeans realizzato su misura.
Isabella Feltrin