Timidi e introversi, socievoli e esuberanti: i bambini non sono tutti uguali. Ogni bambino è un universo a sé stante. C’è però una caratteristica che li accomuna tutti: la profonda influenza dei genitori e della scuola nel percorso di crescita. È in ambito scolastico, in particolare, che queste differenze tendono a manifestarsi. Circa il 10-15% dei bambini presenta certificazioni di diversa natura o disagi non certificati come disturbi dell’apprendimento, autismo, deficit dell’attenzione. Cosa fare in questi casi? Come si devono comportare genitori e insegnanti?
Queste le tematiche affrontate nel nuovo libro di Miolì Chiung, psicologa specializzata in disturbi dell’età evolutiva e dell’apprendimento: “Per una didattica inclusiva – il Metodo Insieme” (casa editrice Edra). La psicologa spiega innanzi tutto quanto sia importante creare una base comune sulla quale costruire un insegnamento inclusivo, che si adatti alle caratteristiche di ogni bambino e che consenta agli alunni di apprendere secondo il proprio livello di competenza. «Il metodo non impone agli insegnanti un’unica modalità di approccio universale, ma offre la possibilità di ‘cucire un vestito su misura’ per la classe e per ogni bambino. Il metodo aiuterà ad esempio gli insegnanti ad affrontare concretamente il ruolo delle relazioni tra pari nel percorso di crescita di ogni alunno» aggiunge Chiung.
I dati.
In base ai dati diffusi dal Miur, nel 2016 i bambini disabili erano 260mila, il 2,1% degli alunni. Anche le certificazioni dell’apprendimento sono aumentate dello 0,7%. Una crescita esponenziale. Inoltre, la proporzione tra insegnanti e alunni è di 1 a 12. Un altro problema è rappresentato dallo scarso investimento nella formazione degli insegnanti che spesso non sanno come comportarsi. «Solo in una percentuale limitata di casi vengono messe in campo strategie per facilitare l’apprendimento», specifica ancora la psicologa.
Grazie al Metodo insieme è possibile aiutare ogni alunno a raggiungere il successo formativo e emotivo.
Nel libro l’autrice affronta le tecniche d’inclusività più efficaci, il risultato di studi e esperienze in ambito scolastico, in cui grande attenzione è posta sull’aspetto relazionale, emotivo e di gruppo.
Anche il rapporto scuola-famiglia è affrontato in maniera approfondita, punto cruciale per il benessere del bambino. Nell’appendice pratica gli insegnanti possono trovare schede dettagliate e consigli sulle attività da svolgere. Grazie al Metodo insieme è possibile aiutare ogni alunno a raggiungere il successo formativo e emotivo.
Chi è Miolì Chiung.
Miolì Chiung è laureata in psicologia clinica e di comunità. È psicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale con specializzazione nell’ambito minori e famiglia. Ha compiuto studi e ricerche in ambito scolastico e clinico. Da anni si occupa della formazione dei docenti in materia di disabilità, valutazione delle competenze e gestione della classe. È psicoterapeuta presso il Servizio di Neuropsichiatria infantile della Fondazione Don Carlo Gnocchi. Nel 2009 ha fondato lo Studio di Psicologia Salem, oggi presente a Milano e provincia, dove dirige un’equipe multidisciplinare
Martina Tormen