Questa volta la mia curiosità e la mia ricerca d’eccellenza del Sud mi hanno portato in un mondo a me lontano. Sono entrata nel mondo dell’arma dei carabinieri; in questo mondo, mi ci ha condotto una donna speciale ossia un Capitano, nativa della città di Barletta e residente nel Lazio. Palma Lavecchia, questo il suo nome e spesso definita “scrittrice in divisa”. Una donna tutta di un pezzo, innamorata del suo lavoro, tanto da farle abbandonare la carriera di Architetto nel lontano 1993 e tentare il primo concorso accessibile alle donne nell’arma.
Questa donna vulcanica, solare e molto comunicativa, non solo è una splendida mamma di due bimbi ma si è scoperta anche una brillante scrittrice, una blogger versatile, multitematica. Infatti, i suoi libri trattano ambiti diversi, spunti tratti dagli accadimenti giornalieri che talvolta si intrecciano con il suo lavoro, conflitti fra genitori e figli, violenza femminile e la separazione dal punto di vista degli uomini e dei papà. “La Madonna che Piange” edita Youcanprint, ad esempio, è una commedia brillante ambientata da qualche parte tra le montagne della Provincia di Bolzano, San Sebastiano. La serenità, che da sempre regna in questa piccola cittadina, viene improvvisamente scossa da un evento che ha del miracoloso: la statua della Madonna del paese inizia a lacrimare. Toccherà al povero Capitano dei Carabinieri tentare disperatamente di mantenere l’ordine.
Passione per la scrittura, passione per la cucina…
Di lei oltre alla sua determinazione, la sua forza e il suo coraggio, mi hanno attratto e colpito molto il suo lato ironico, simpatico e la sua passione per la scrittura nata quasi come una valvola di sfogo che ben si fonde con la sua passione per la cucina e per le cose buone, per l’amore per la sua terra natia e per i suoi colori e sapori. Durante il mio incontro con Palma Lavecchia le ho chiesto qual è la sua giornata ideale… «Una giornata di sole, in riva al mare, con un buon piatto di ricci e dell’ottimo vino». Ad Maiora semper Capitano Lavecchia, ad maiora!
A cura di Adele Rizzi