Federico Stragà: “Continuiamo a scrivere canzoni ispirate”.

federico stragà

L’amore è un’astronauta… mia nonna è un’astronauta…

Sono trascorsi 16 anni dalla canzone tormentone “L’astronauta” del cantautore italiano Federico Stragà. Era l’anno 2000 e da allora a oggi il musicista ha vinto nel 2002 Un disco per l’estate con il brano “Il coccodrillo vegetariano”, l’anno seguente ha partecipato con Anna Tatangelo a Sanremo con il brano “Volere Volare”. Nel 2008 l’album intitolato “Federico Stragà canta Frank Sinatra” dove interpreta alcuni tra i più grandi successi di “The voice”, fino alla composizione del singolo intitolato “Che cos’è l’arte?” pubblicato lo scorso 2015. Brano che farà parte del nuovo album a cui il cantante sta lavorando e si prevede l’uscita entro fine 2016.

«Nei prossimi mesi entrerò in studio per registrare il nuovo disco. Sto lavorando ai testi in queste settimane, non ho ancora pensato al titolo che gli darò» annuncia Federico Stragà. «I brani saranno in parte autobiografici e in parte no, ma tutti realmente ispirati. Ispirazione che arriva ad esempio dal ritrovamento di un vecchio capo di abbigliamento oppure dal pensiero che va a un sentimento bello o brutto provato per qualcuno; una parola o una frase pensata in quell’istante può aprire all’improvviso un cassetto e far scrivere una canzone mentre creo accordi con la mia chitarra».

 

Non bisogna dimenticare il motivo iniziale per cui si è scelto di fare musica…

L’altraitalia ha voluto incontrare Federico Stragà per conoscere il suo parere da artista che appartiene alla categoria di cantanti e cantautori “realmente ispirati” e non ancora contaminati dall’attuale show business del “fare successo a tutti i costi”; spesso rappresentato da canzonette e interpreti-meteore che non hanno l’esperienza nè tanto meno la preparazione adeguata.

«Non bisogna dimenticare il motivo iniziale per cui si è scelto di fare musica» spiega deciso Stragà. «Scrivere canzoni realmente ispirate, e non confezionate ad hoc per scalare le classifiche, è una scelta etica per chi fa il mio mestiere. Oggi il mondo musicale è accecato dall’abbaglio dei talent show che sfornano talenti che i giovani fino ai 25 anni considerano idoli non per la musica che fanno ma per il mito creato attorno al format televisivo del momento. Le loro canzoni passano, così, più facilmente in radio e il posto tra i big di Sanremo è assicurato».

I giovani, vittime dell’attuale panorama musicale…

Federico Stragà considera difficile tornare a quando musica e testi erano creati dalla forza ispiratrice del momento. Per lui l’unica soluzione è continuare a tenere duro e a non lasciarsi corrompere da questo sistema. «Ho visto cantanti di successo, ormai non più giovani, scrivere canzoni che canterebbe un adolescente; solo per attrarre l’attenzione di questa categoria di giovani vittime dell’attuale panorama musicale. Spesso mi chiedono di essere più social; non riesco, considero i social network una dimensione che affianca l’aspetto artistico, il quale deve restare in primo piano. Oggi purtroppo si vuole solo apparire, le canzoni sono diventate un pretesto per farsi notare. Noi artisti possiamo provare a sconfiggere questo sistema ricordando sempre il motivo originale per cui abbiamo cominciato».

Stefania Mafalda 

*Il 65% dei ragazzi tra gli 11 e i 25 anni, quando vuole ascoltare una canzone, la ascolta direttamente su Youtube o canali simili. Mentre il 15% la ascolta su Spotify e il 10% la scarica ricorrendo ad applicazioni o siti che estraggono l’audio dal video. Solo il 4% cerca il file Mp3 in rete e il 4% la ascolta in radio. Lo conferma una ricerca del 2015 condotta su un campione di 3200 ragazzi tra gli 11 e i 25 anni realizzato da Skuola.net in collaborazione con la Polizia di Stato. Fonte: Prima Comunicazione

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