Originale non è chi non imita nessuno ma colui che nessuno può imitare
E’ in questa celebre frase del letterario francese François René de Chateaubriand l’essenza dei vini Franciacorta prodotti da Mario Falcetti, l’enologo e agronomo che dal 2008 è al comando dell’azienda produttrice Quadra di Cologne, Brescia. Una frase presente come prefazione di “Terre”, libro da lui scritto nello stesso anno in cui ha intrapreso, dopo molti anni nella direzione di Contadi Castaldi, la sua sfida personale alla ricerca di un altro Franciacorta che si distingua per freschezza e giovinezza da quelli già sul mercato.
L’ALTRAITALIA lo ha incontrato a Belluno durante un evento di degustazione in Antica Scuderia, caratteristico e ricercato wine bar in pieno centro città realizzato in un palazzo cinquecentesco. “Siamo tutti destinati a invecchiare” sottolinea Falcetti. “Siamo abituati all’idea che i vini più buoni siano quelli maggiormente invecchiati. E’ una tendenza molto frequente nei classici vini Franciacorta. Io credo che attraverso la ricerca dell’equilibrio e il corretto bilanciamento tra le fasi della nascita di un vino si possano ottenere vini giovani, agrumati e freschi nell’impatto visivo, olfattivo e gustativo. Allo stesso tempo più profondi e complessi di quello che sembrano”.
Siamo tutti destinati a invecchiare; siamo abituati all’idea che i vini più buoni siano quelli maggiormente invecchiati.
Il segreto del successo dei vini Quadra sta dunque in quella attenzione a non perdere la freschezza mantenendo il pieno rispetto della materia prima, il terroir. “In Quadra Franciacorta selezioniamo manualmente le uve e adottiamo un’enologia non invasiva che non va a violentare la materia prima ma che asseconda il frutto nella sua naturale maturazione. Riduciamo al minimo l’utilizzo dei prodotti chimici, facciamo molta attenzione al corretto mantenimento acidico; lunghi gli affinamenti prima degli assemblaggi, come la permanenza sui lieviti di 36/40 mesi in bottiglia perché si mantenga la giovinezza e si fissi il carattere di ciascun vino.
Alla base della freschezza l’utilizzo del Pinot Bianco. A differenza dei classici vini Franciacorta dove lo Chardonnay predomina, Quadra utilizza percentuali maggiori di uve di questo vitigno. Lo testimoniano il Q Black e il Satèn della nostra linea con ben il 30% di Pinot Bianco, la normalità è del 5%.
In particolare il recente EretiQ, concepito come un’eresia intellettuale prima che tecnica composto dal 50% di Pinot Bianco e il 50% di Chardonnay”. L’obiettivo di Mario Falcetti è molto più che eretico; sogna un Franciacorta senza Chardonnay e ci lavora tutti i giorni per raggiungere questo traguardo perché i suoi vini regalino freschezza, giovinezza e piacevolezza al palato. E noi di L’ALTRAITALIA gli crediamo. Crediamo alle sue convinzioni per la passione per il suo lavoro e il rispetto della materia prima, e perché i numeri parlano e sono dalla sua parte; il 2014 Quadra ha chiuso, pur operando una rivoluzione commerciale, in pareggio sull’esercizio precedente, mentre il primo semestre di questo 2015 parla chiaro: incremento delle vendite del 40% in volume e dell’80% in fatturato rispetto all’anno precedente e ciò grazie al nuovo assetto commerciale.
Il ringraziamento va all’idea tutta originale del suo personalissimo “metodo classico” ma anche alla gestione dell’azienda e del suo staff. “La crescita di Quadra è fisiologica e controllata” spiega Falcetti. “Ad oggi sono 130.000 le bottiglie prodotte; il mio obiettivo è di arrivare a quota 180.000 non di più. Voglio che Quadra cresca in valore qualitativo più che quantitativo. Senza mai perdere di vista la cura del personale e dello staff commerciale costituito da professionisti che agiscono su tutto il territorio nazionale e internazionale. E prima di ogni cosa la cura della clientela che amo ascoltare e accontentare”.
Stefania Mafalda