I dati Istat non lasciano dubbi. Il 29,1% delle persone straniere di 15 anni e più in Italia dichiara di aver subìto discriminazioni perché di origini straniere o per le loro caratteristiche. Gli uomini stranieri e gli adulti tra i 25 e i 44 anni sembrano subire i disagi maggiori.
Ogni essere umano, nel corso della propria esistenza, può adottare due atteggiamenti: costruire o piantare.
E allora le parole di Paulo Coelho, estratte dal suo libro “Brida” possono aiutare a capire e a crescere:
“Ogni essere umano, nel corso della propria esistenza, può adottare due atteggiamenti: costruire o piantare. I costruttori possono passare anni impegnati nel loro compito, ma presto o tardi concludono quello che stavano facendo. Allora si fermano, e restano lì, limitati dalle loro stesse pareti. Quando la costruzione è finita, la vita perde di significato.
Quelli che piantano soffrono con le tempeste e le stagioni, raramente riposano. Ma, al contrario di un edificio, un giardino non cessa mai di crescere. Esso richiede l’attenzione del giardiniere, ma, nello stesso tempo, gli permette di vivere come in una grande avventura.”
Ecco cos’è l’integrazione per Coelho.
Paulo Coelho invita tutti noi e soprattutto chi è vicino alle nuove generazioni a porgerci nei confronti della vita con spirito da giardiniere, ad abbattere le pareti delle nostre costruzioni mentali per affrontare le tempeste e i capricci delle stagioni con coraggio. L’avventura della crescita passa attraverso lo scoprirsi nell’incontro con l’altro, nel sentirsi responsabili dell’altro, nel piantare i semi del vivere insieme, nella conoscenza profonda e partecipativa.
Crescere insieme nella variopinta comunità multietnica non significa annullamento delle proprie identità ma coesistenza arricchente, come in un armonioso giardino coesistono varie specie di piante. Eliminando i crocifissi dalle classi, impedire l’accesso a scuola di ragazzi rom o ancor peggio lasciarsi crogiolare dall’indifferenza per il dolore della nostra Africa sono azioni violente.
L’obiettivo ambizioso di un mondo nel quale ognuno non si senta escluso, nel quale professare la propria fede sia possibile senza mettere a rischio la propria vita si raggiunge prestando attenzione al cammino, imparando a seminare il desiderio di aprirsi all’altro, divenendo tutti attenti giardinieri.
Maria F. Mafalda
Pedagogista ed esperta in problematiche socio-sanitarie