Diventare genitore è una delle sfide evolutive più significative e ardue. Equilibri consolidati sono scardinati dal nuovo arrivo e l’assetto familiare assume nuova forma. Sia gli aspetti economici, quelli sociali e quelli afferenti alla sfera emotiva subiscono revisioni e modifiche. La maternità implica mutamenti che oltre ad interessare il corpo della donna mettono in luce nuove prospettive psicologiche e sociali. I mutamenti fisici impattano sull’immagine che ogni donna ha di sé come gli interrogativi che assillano la mente sono legati sia alla capacità di essere buone madri che alla propria sfera professionale.
I futuri padri non sono esenti da preoccupazioni e ansie. Come le loro compagne si domandano se saranno all’altezza del nuovo ruolo, se saranno in grado di sostenere il peso economico e spesso avvertono la sensazione di essere esclusi dall’evento. Il condividere e il far emergere i propri disagi e i pensieri più intimi aiutano a rafforzare la coppia. La lotta contro il senso di solitudine che potrebbe comparire, passa attraverso il mettersi a nudo, spogliandosi di reticenze e vecchi stereotipi.
Vivere la maternità e la paternità con consapevolezza è un’esperienza che non ha pari.
Prepararsi insieme al parto è molto utile a entrambi e imprescindibile per la futura mamma.
Prima, durante…
Durante i corsi pre-parto primeggiano tecniche di rilassamento, lezioni sulla corretta respirazione, sulla gravidanza, sulle fasi del travaglio. Dubbi e curiosità trovano risposta.
Il neonato vive l’esperienza del parto supportato da una gran quantità di adrenalina, di noradrenalina e l’ormone dello stress che neutralizzano ogni mancanza di ossigeno e lo preparano a respirare attraverso i polmoni. Per contro i livelli relativamente alti di un analgesico naturale, beta-endorfina, attutiscono il dolore. L’adattamento interessa quattro aree: la respirazione, la circolazione del sangue, la digestione e la termoregolazione del corpo.
E dopo la nascita
Il primo mese è importante per il neonato come per i suoi genitori; è utile per il recupero dalle fatiche della nascita e per l’adattamento e perfezionamento delle funzioni vitali. La sua capacità di vedere è incompleta, sono in grado di mettere a fuoco solo oggetti a loro vicini, posti a una distanza tra i diciotto e i cinquanta centimetri, e la loro convergenza oculare è assente. L’udito è ridotto mentre il gusto, l’olfatto e il tatto sono molto sensibili.
E’ durante i primi momenti che tra il neonato e i suoi genitori si instaura un legame speciale e inizia quella fase dell’attaccamento che influenzerà la sua nuova vita.
Legame che tra mille gioie e difficoltà lo sosterrà e gli fornirà linfa per affrontare l’avventura della vita.
Maria F. Mafalda
Pedagogista ed esperta in problematiche socio-sanitarie