L’artista Feuei Tola e l’incontro tra poeti a Milano.

Feuei Tola

La talentuosa artista italiana Feuei Tola e la sua mostra Radiografiche – Investigazioni sul centro alla Cripta della Cà Granda a Milano; occasione, questa, per l’ “Incontro tra poeti” in cui sono state lette alcune opere dei poeti della scuola di Milano Vittorio Sereni, Antonia Pozzi, Daria Menicanti, Roberto Rebora, Lento Goffi e Renzo Modesti. Sono intervenuti il filosofo Amedeo Anelli e i poeti Sabrina De Canio e Massimo Silvotti. E’ stata esposta l’installazione “Essere nel mirino” creata da Feuei Tola che indossava un abito ad essa ispirato. Non è la prima volta che Feuei Tola inserisce eventi culturali nelle sue mostre. Lo scorso ottobre, al Castello di Melegnano, nel corso della mostra “Radiografiche Introspettive”, Feuei Tola ha voluto ospitare una lettura di poesie che è piaciuta molto al pubblico. Feuei Tola è un’artista poliedrica che esprime la sua arte in molti modi: dipinti, sculture, installazioni, fotografie e performance. Non ha paura di sperimentare nuove forme di espressione artistica come dipingere su radiografie convinta che il concetto di arte non abbia limiti.

Indispensabili gli incontri tra artisti per favorire lo scambio di opinioni tra il maggior numero di persone possibile…

Feuei, cosa ti ha spinto ad ospitare l’evento dedicato alla poesia?

Credo che sia indispensabile organizzare incontri tra artisti di tutti i tipi per favorire lo scambio di opinioni e per far conoscere queste opinioni al maggior numero di persone possibile. All’interno di una mia mostra un evento dedicato alla poesia ci sta benissimo che sia una lettura di poesie come lo scorso ottobre al Castello di Melegnano o un incontro tra poeti come alla Cripta della Cà Granda a Milano. In entrambi i casi, l’evento dedicato alla poesia è piaciuto al pubblico e questo mi fa capire che la strada intrapresa è quella giusta. In tanti mi hanno fatto domande riguardo alle mie opere. Questo interessamento del pubblico, secondo me, è molto importante per un artista.

Dal Castello Mediceo di Melegnano alla Cripta della Cà Granda a Milano, anche la prossima mostra sarà in una location di grande importanza storica?

Farò la prossima mostra dove avrò l’opportunità di organizzarla, ma in linea generale è ovvio che il Castello Mediceo e la Cripta della Cà Granda rappresentano un salto di qualità per un artista. Nel mio caso, il salto di qualità è rappresentato anche dalle autorità che hanno voluto partecipare alle  due mostre. Al Castello Mediceo era presente il sindaco di Melegnano Vito Bellomo. Alla Cripta c’erano il presidente della Fondazione IRCCS Cà Granda Dott. Marco Giachetti e il direttore del Servizio Beni Culturali della Fondazione IRCCS Cà Granda Dott. Paolo Galimberti. Mi ha fatto molto piacere anche l’interesse dei  mezzi di comunicazione che sono fondamentali per il successo di qualunque artista. Milano sta onorando la mia arte e riconoscendo la mia passione, è la città che mi ha accolto in Italia quando vi sono tornata dopo tanti anni vissuti in Spagna.

Location prestigiose, il pubblico, le autorità e i media. Stai indicando la strada da seguire ai tuoi colleghi?  

Questo è il mio percorso attuale e sono decenni che mi occupo di arte. Ognuno segue il proprio percorso. Non penso che qualcuno inizi con una mostra in una location di grande importanza storica, con tanto pubblico, con le autorità locali e i giornalisti. Si comincia sempre con una piccola mostra alla quale partecipano poche persone e nessun giornalista. Poi si dovrebbe andare avanti e migliorare non solo nella propria arte ma anche nella presentazione di essa organizzando in modo più professionale gli eventi e imparando le basi della comunicazione per farli conoscere ad un pubblico vasto.

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